Laboratorio di arte libera: arte e benessere
L’arte è una delle espressioni più democratiche di libertà. È forse lo strumento più forte a disposizione delle minoranze per esprimere il proprio dissenso. Porta verso il pluralismo, a patto che sia arte, o meglio, a patto che sia libera.
Per questo la sua tutela è considerata un principio fondamentale dalla nostra Costituzione e in ambito UE. Fin dall’epoca primitiva, in cui disegnare aveva scopi propiziatori, l’arte testimonia il valore dell’espressione che sa trascendere l’interpretazione letterale. Da sempre, l’arte è molto di più della rappresentazione di ciò che appare.
La nostra visione di arte libera
Nel nostro laboratorio pratichiamo l’arte libera, o arte non convenzionale, perché arte fuori dalle regole e quindi svincolata da manierismi e scuole di pensiero.
Arte che aiuta a prendere le distanze dalle convenzioni e ad avvicinare il modo di essere e di sentire che appartiene a ognuno di noi. Forma di espressione che stimola la sperimentazione: dei propri gusti, di quello che è bello per se stessi e non perché già conosciuto e riconosciuto.
Arte libera al punto da superare il concetto di titolarità dell’opera; non necessariamente di chi la crea, né di chi l’acquista.
Praticata non per diventare famosi, ma:
- per esprimere il proprio sentire e condividerlo
- per concedersi la libertà di pensare di poter abitare il mondo alla pari delle persone a cui è stato riservato un destino migliore
- per alimentare la speranza di essere ricordati come uomini e donne con un talento specifico e non solo per la patologia diagnosticata a seguito del primo ricovero in psichiatria.
Da laboratorio iRreGOlArE ad artisti iRreGOlArI
Abbiamo avviato il nostro laboratorio di arte libera nel 2012. Primo passo nella direzione del sostegno alle persone con fragilità psichica attraverso percorsi di consapevolezza di sé e delle proprie capacità.
Lo abbiamo chiamato iRreGOlArE con l’intenzione di sottolineare il valore delle persone che avevano iniziato a frequentarlo. Persone spesso considerate irregolari e, forse proprio per questo, capaci di esprimersi con una libertà sconosciuta a chi si sente dall’altra parte della barricata.
Quel primo gruppo di persone ha fatto sua la parola e l’ha poi usata per firmare le opere collettive realizzate nel tempo. Artisti Irregolari è il segno tracciato su ognuno dei tre murales ad oggi creati:
- in Piazza della Repubblica (Casalpusterlengo)
- nella sala d’attesa del Centro Raccolta Solidale di via Pace (Lodi)
- per il Centro sportivo Sky Line (Casalpusterlengo).
È la anche la firma riportata sulla placca apposta presso la Scuola Secondaria di I grado Griffini di Casalpusterlengo, a coronamento della loro prima opera di LandArt, La Voliera.
Che cos’è la Land Art
È una forma artistica contemporanea (anni ’60-’70) che fa della natura lo strumento, lo spazio espositivo e l’oggetto stesso dell’opera. È arte costruita a partire dalla natura e nella natura.Al tempo stesso, la Land Art è una corrente di pensiero che nasce dall’ambiente e lo abita in piena libertà. Senza timore di esporre la fragilità delle sue opere, accettando di lasciarle distruggere dalle intemperie così come dalla mano dell’uomo. Il centro del suo interesse sono il processo creativo e l’evoluzione continua delle angolazioni da cui osservarlo. Da questo punto di vista, è una forma artistica molto vicina alla vita.
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I benefici di un laboratorio di arte libera per le persone fragili
Le persone che ancora frequentano il laboratorio, ci confermano ogni giorno l’importanza dell’arte nella vita di chi è fragile. Il suo potere di liberarli da ciò di cui fanno fatica a parlare a parole oppure attraverso la scrittura e di farli sentire leggeri: quando quello che sentono è troppo doloroso, ma anche quando il giudizio delle persone che si considerano normali, strozza in gola le loro parole.
Riportiamo la testimonianza di uno dei partecipanti:
(…) ci troviamo nel cielo mio padre ed io. Mi meraviglio di volare ma fortunatamente alle spalle abbiamo una tuta alare a noi molto utile. Stiamo planando quando, vicinissimo al terreno, mio padre è costretto ad atterrare prima di me. Il terreno è coperto di buche e sassi ed è impegnativo procedere. Io atterro più avanti. Nasce tra noi un pezzo di sentiero. Io e mio padre corriamo per rivederci. Dopo molto tempo mi sono stupito di quanta strada mio padre ha fatto più di me per venirmi incontro. La cosa mi dispiace perché mi sembra di non riuscire a fare la stessa cosa. Mi rendo conto che lui ha percorso più strada rispetto alla mia. C’è uno spigolo che ci copre e all’improvviso siamo faccia a faccia. Incredulo ed emozionato provo a parlare ma non riesco. In quel momento mi sveglio dal sogno.