Il murales è ancora visibile in Piazza della Repubblica a Casalpusterlengo, su un muro di circa dieci metri per due di altezza. Prima opera
Murales Le bagnanti sul brembiolo
Il murales è ancora visibile in Piazza della Repubblica a Casalpusterlengo, su un muro di circa dieci metri per due di altezza.
Prima opera collettiva realizzata dal laboratorio iRreGOlArE. Testimonianza delle capacità artistiche del gruppo, aperta allo sguardo dei “normali” cittadini. Primo passo verso il riconoscimento dell’utilità sociale delle competenze che anche le persone con disturbo psichiatrico esprimono.
Esperienza di grande interesse per la collaborazione dei Dipartimenti di Salute Mentale di Lodi e Piacenza.
la possibilità di partecipare alla realizzazione di un risultato comune
la bella sensazione di condividere un pensiero
Voci coinvolte:
Fabrizio: << Lavorare a un murales all’inizio per me è un sacrificio … bisogna pensare a quello che si vuole realizzare. Durante la realizzazione riesco a prendermi uno spazio che può essere anche solo quello della proposta dell’immagine. Nel lavoro di gruppo, la cosa molto importante per me è la possibilità di partecipare alla realizzazione di un risultato comune, anche se questo vuol dire rinunciare al mio stile. >>
Genny: << È stata la mia prima esperienza sia come lavoro collettivo sia per il tipo di lavoro: all’aperto, sotto gli occhi della gente, su un muro. Ho avuto uno spazio importante nella sua realizzazione: non solo di disegno e colorazione delle immagini, ma anche di delimitazione degli spazi che sarebbero poi stati occupati dalle figure e colorati. Uno spazio che mi è stato assegnato – forse perché già avevo un po’ di tecnica – ma che ho sentito mio: perché mi sentivo responsabile del compito che mi era stato dato e perché per me era la prima volta. Quando ci passo davanti penso con piacere al fatto che la gente può vederlo e magari capirlo. L’idea di poter condividere un pensiero è una bella sensazione. Il fatto che l’impegno in questo tipo di progetti preveda un contributo economico è importante, ma non più della possibilità di lavorare a nuovi progetti e di realizzarli insieme ad altre persone. Anche se, come in questo periodo non lavoro, è un modo per avere qualcosa in più. >>
Murales L’oasi di Severino
Il secondo murales ci era stato commissionato dal Direttore Generale di Cooperativa Famiglia Nuova Dottor Severino Berneri, poco tempo dopo l’inaugurazione del murales di Casalpusterlengo. Avrebbe dovuto far tinteggiare la sala d’aspetto dell’allora Centro di Raccolta Solidale per il Diritto al Cibo, e aveva pensato che quei soldi sarebbero stati meglio spesi se sulle pareti veniva realizzato un murales. Avrebbe alleggerito l’attesa delle persone che venivano al centro per ritirare il loro pacco-cibo Avrebbero sostenuto loro i costi necessari, compreso il contributo economico agli artisti. Quel momento è stata pura felicità e gratitudine. Abbiamo dedicato il murales a Severino, deceduto a 51 anni, un mese prima dell’inaugurazione. Oasi di pace per lui che lo aveva voluto e primo germoglio di future commesse.
quel momento è stata pura felicità e gratitudine
l’idea di poter condividere un pensiero è una bella sensazione.
Voci coinvolte:
Fabrizio: << La partecipazione alla realizzazione dei murales è un’esperienza che mi dà sempre molta soddisfazione. Una soddisfazione che non si ferma al murales che ho contribuito a fare ma che va anche al pensiero di poterne realizzare un altro. Mi piace riconoscere nel murales le parti a cui ho contribuito di più e ricordare quando lo avevamo realizzato. >>
Murales Balenando verso agosto
Lungo cinque metri e alto due, è il terzo dei murales realizzati sotto la guida artistica dell’arte-terapeuta Veronica Cavalloni; commissionato e finanziato dal Centro sportivo Sky Line e con il patrocinio a titolo oneroso del Comune di Casalpusterlengo.
Il murales è stato realizzato sul muro che delimita il percorso tra l’ingresso dell’impianto sportivo e le piscine.
Il titolo l’aveva trovato Fabio, uno degli Artisti Irregolari, ed era piaciuto subito a tutti. “Balenando” lungo quel sentiero, le persone avrebbero potuto tuffarsi nell’acqua e rinfrescarsi dal caldo di agosto…
mi emoziona l’idea che qualche bambino passando davanti al murales possa chiedere cosa rappresenta
sono soddisfatto di quello che è stato realizzato e del legame costruito con gli altri ragazzi
Voci coinvolte:
Augusto: << In questa prima esperienza, mi erano stati assegnate attività di supporto ai colleghi che realizzavano il murales: portare e riporre i colori dopo l’uso e lavare i pennelli e stendere il colore per riempire i contorni di alcune immagini. Ad esempio quella della balena-sommergibile. Non ho quindi usato la mia tecnica e neanche il mio stile e il fatto di non aver potuto occupare uno spazio più ampio non mi ha recato disturbo. Riconoscevo la competenza degli altri; per me era la prima esperienza e mi sono sentito appagato dall’aver partecipato al risultato finale.
Ho pensato che avendo fatto quel primo murales si sarebbe potuto aprire uno spazio per farne un altro. Ci spero molto. Mi emoziona l’idea chequalche bambino passando davanti possa chiedere cosa rappresenta. Che si fermi a guardarlo un po’ incredulo. Mi piace l’idea di disegnare e il fatto che a fronte di questo impegno mi venga riconosciuto un piccolo contributo in denaro. Questo per me è un aspetto importante perché disporre di un po’ di soldi mi fa sentire più mie le cose che faccio, ad esempio mi pago il caffè. >>
Alberto: << È l’unico murales a cui ho partecipato. Non mi sento per questo un artista, ma sono soddisfatto del legame costruito con gli altri ragazzi. Con il contributo che ho ricevu-to ho potuto passare un bel Capodanno e di questo sono molto contento. >>