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Due persone entrano in contatto, l'una prendendo nelle proprie le mani dell'altra

Uscire dall’isolamento

Uscire dall’isolamento 2560 1440 Anna

Uscire dall’isolamento

È possibile se riflettiamo sulle domande che ci stiamo facendo e sulle prospettive che offrono.

Se passiamo dal chiederci “perché è successo a me?” a “c’è qualcosa che posso fare?

L’esperienza del disturbo psichiatrico è spesso associata allo stigma sociale.

Chi ne è interessato non ne parla. Per paura di essere giudicato, o per vergogna oppure per entrambe le cose. In alcuni casi queste persone preferiscono mostrare una realtà diversa dalla situazione che stanno vivendo. In altri, prendono le distanze da chi potrebbe fargli domande. Preferendo l’isolamento alla “fatica” di rispondere.

Impegnativo, ma possibile:

prendere la decisione di far parte dell’Associazione
darsi la possibilità di incontrare persone che vengono da esperienze simili
concedersi il tempo per tornare a esserci

Aiutare chi è fragile

Aiutare chi è fragile 2560 1700 Anna

Aiutare chi è fragile

Essere fragili, darsi il permesso di sentire a fondo la propria fragilità, esprime al massimo grado la nostra natura di esseri umani.

Può quindi silenziarci e portarci all’isolamento. Ma, se riconosciuta come un valore, ci restituisce la libertà di essere quello che siamo. Di poter parlare delle nostre cicatrici e poterle mostrare senza il timore di essere giudicati.

Concediti lo spazio per prenderti cura di te.

gruppi d’incontro
laboratori esperienziali
insieme all’aria aperta

Accogliere, ascoltare, accompagnare

Accogliere, ascoltare, accompagnare 2560 1709 Anna

Accogliere, ascoltare, accompagnare

Tre verbi che raccontano del nostro modo di vivere la relazione con le persone e i famigliari con esperienza di disagio e disturbo psichiatrico.

Accogliamo il loro sentirsi soli e in balia delle onde.

Ascoltiamo il disorientamento e la paura di fronte all’incertezza della situazione che li ha travolti.

Li accompagniamo nella ricerca di significati che diano senso alla sofferenza,

nel riconoscersi in un’immagine di sé
resa più ricca dalla scoperta di inattese fragilità

e nel rapporto con le Istituzioni, non sempre facile sul piano della comunicazione e della presa in carico della loro storia.