Comunicati stampa

Grafica ufficiale di Caleidoscopio fest 2020: una girandola stilizzata all’interno della qual

Caleidoscopio fest, i colori della mente

Caleidoscopio fest, i colori della mente 1460 483 Anna

Coraggio e speranza

Al giorno d’oggi, mettere al mondo un figlio è un atto di coraggio e speranza.

Si dice “dare la vita” …. “dare alla luce” …. a testimonianza dell’impegno e del significato legati al momento in cui la madre e il figlio, colei che lo ha custodito per nove mesi dentro di sé e il figlio che in quell’ambiente protetto è cresciuto nutrendosi attraverso la madre,  si separano. La madre dando alla vita il figlio, che uscendo alla luce la riceve. 

Coraggiosa è la decisione di un’azione che produrrà i suoi effetti lungo un periodo sufficientemente lungo da non poterne prevedere gli esiti.  Coraggioso è il desiderio di avere un figlio non sapendo come andrà a finire. Fortemente sperando che possa vivere la migliore delle vite ed intorno a questa speranza costruendo un progetto di vita.

Ognuno di noi spera.  Sperano anche quelli che affermano il contrario, negandosi il permesso di pensarlo.  Penso che ciò che permette ad alcuni di non aver paura di sperare apertamente, o meglio, di sperare apertamente nonostante la paura, è il coraggio.  

Non il coraggio scriteriato e incosciente.   Il coraggio di cui vogliamo parlare è quello necessario a sentirsi e a  vivere da uomini liberi, guardando il viaggio della vita come un’occasione unica e da non sprecare. Un viaggio che si alimenta dei nostri sogni e delle nostre speranze e che ha nel coraggio uno strumento la cui risorsa principale è la libertà, che appartiene ad ogni uomo,  di decidere di agire intenzionalmente. 

Per non lasciarsi sopraffare dagli eventi;

per sostenere, se serve, le proprie idee anche andando controcorrente;

per vivere da protagonisti, in modo coerente, assumendosi la responsabilità delle conseguenze delle proprie azioni, senza lasciarsi trascinare, sempre interrogandosi sulla direzione di marcia.

Libertà di decidere che affonda le proprie radici nella volontà di trovare risposta a queste semplici domande: da dove veniamo, dove ci troviamo, dove siamo diretti.

Al tema del coraggio e della speranza dedichiamo la settima edizione di Caleidoscopio fest, i colori della mente perché pensiamo sia centrale rispetto alle esistenze di chi vive da vicino se non in prima persona, la condizione del disagio psichico.  E che lo sia ancor più oggi, tempo in cui l’emergenza sanitaria causata dal Corona Virus ha amplificato gli effetti dell’isolamento quando opprime al punto di offuscare la percezione di esserci. 

Anna Garbelli

Presidente Curiosamente APS

Caleidoscopio fest, i colori della mente

Caleidoscopio fest, i colori della mente 150 150 Anna

Siamo matti da slegare

Giornata mondiale della salute mentale
7-21 Ottobre 2018 – Lodi

La quinta edizione di Caleidoscopio fest, i colori della mente, decolla nuovamente e ritorna  per parlarci di follia. 

Anche di quella che fa star male ma soprattutto di quella quotidiana. Spesso  inconsapevole perché agita inerzialmente. A volte “banale” ma, altre volte, creativa al  punto di farci saltare l’ostacolo, di liberarci dagli stereotipi e dai “modelli”, di riscoprire le  risorse di cui disponiamo e soprattutto di sorprenderci per essere riusciti a metterle in  gioco … in ogni caso “umana follia”. 

L’evento, patrocinato dal Comune Città di Lodi e dall’ ASST di Lodi, è stato organizzato da  Curiosamente, in collaborazione con Cooperativa Famiglia Nuova, Centro di Psicologia e  Psicoterapia Noesi, Cooperativa Microcosmi e Cooperativa Il Mosaico Servizi.  

I partner della V Edizione sono: la Compagnia Teatrale Selvagreca, l’Assessorato alla  Cultura del Comune di Lodi e i club Lions Lodi Host e Lodi Torrione, che hanno sostenuto  l’idea di mettere in scena, a titolo di raccolta fondi, la tragedia buffa Tutta colpa degli  uomini; Il Cittadino, nostro media-partner fin dalla prima manifestazione, che quest’anno  ha messo a nostra disposizione tutti i canali di informazione di cui dispone; Coop Comitato  Soci Lodi, che ci affiancherà nell’organizzazione dell’accoglienza di Parliamone al Cinema;  le farmacie “storiche” di Lodi – Giberti, Barbieri, e Del Centro – tradizionalmente nostri  affezionati supporter. 

Per iscriversi, occorre compilare la scheda di registrazione disponibile dalla pagina  Facebook di Caleidoscopio Fest o dal sito internet www.curiosamente.net 

Le proposte, come è ormai nostro stile, si diversificano tra workshop, installazioni,  laboratori esperienziali, teatro, cinema e momenti di incontro. Tutti orientati ad offrire  spazi di riflessione sul tema dell’umanità della follia.  

Quella  che al  giorno  d’oggi  ci  fa  sembrare  possibile  vivere  pensandoci  il  centro  dell’universo e relegando le relazioni ad aspetto di importanza secondaria.  Per cui è folle  chi  invece  si  impegna  a  spiegare che  per  costruire  le  relazioni  è  fondamentale  il  passaggio  dall’Io  al  Noi  e  che  solo  il  rapporto  ed  il  confronto  con  l’altro  permette  di  conoscerci  intimamente e di crescere.   E sempre parlando di relazioni, quella che ci ricorda che l’amore 

è atto  folle  per  eccellenza, ma  anche principale  condizione  per  risignificare la  nostra  vita quando di  senso  faremmo  oggettivamente  fatica  a  parlare.  A volte  rendendo  possibile  l’impossibile.

Ne  parleremo  rispettivamente in  occasione  degli  eventi  di  inaugurazione  e  di  chiusura  del  festival: il 4 ottobre alle 18:00, presso la Sala Serena in Piazza Ospitale con la presentazione  del libro di  Ignazio Punzi I quattro codici della vita umana; il 21  ottobre  alle 21:00 presso il  Teatro  alle  Vigne  con  la tragedia  buffa Tutta  colpa  degli  uomini messa  in  scena dalla  Compagnia teatrale Selvagreca. 

Tra  gli  eventi  di  inizio  e  di fine  di  questa  V  Edizione,  svilupperemo il  tema  della  follia  sollecitando l’attenzione  sulla  responsabilità  dei  costrutti  sociali e  dei modelli educativi, ma  anche sul  tratto assolutamente umano che la contraddistingue e che può diventare  forza ed  energia vitale verso il cambiamento. 

In questo senso, parleremo della follia che sfida  lo stigma  ed  i paradigmi socio-culturali fondati  sui  binomi  ricco=fortunato  e  senza  pene  versus  povero=fastidioso  e  senza  futuro  oppure  follia=psichiatria  ed  osa  uscire  allo  scoperto  per  mostrare  la  capacità  ideativa  e  realizzativa che spesso si nasconde dietro la fragilità.  L’installazione urbana La follia dipinge  lo sguardo, visitabile il 7 ottobre tra le 10:00 e le 18:00, è un invito ad interrogarsi sull’utilità  di riconoscere anche il valore delle persone che sanno agìre la loro creatività pur avendo una  percezione  ed  una  visione  del  mondo  opposta  alla  nostra,  e  che  in  questa  occasione  ci  propongono un’idea  di spazio  urbano  in  cui l’originalità  delle  forme  e  dei  colori  può 

trasformarlo in luogo di incontro e di relazione. 

Apriremo  lo  sguardo sulla  follia  dei  modelli  sociali,  istituzionali  e culturali che  per  controllare stabiliscono a priori i limiti entro i quali si è “normali” ed emarginano chi non si  conforma, e su quella di chi  trova  in questa stessa  follia l’energia per tornare a vivere  nonostante  …  Lo  spazio  di  confronto  sul  tema è l’workshop Ma sei matto? del 10  ottobre 

dalle  08:45  alle  13:30 in  cui  agli  interventi  sulla  follia  dei  modelli  si  alterneranno  le  testimonianze di chi ha saputo emergerne  facendo sentire la propria voce. Ospite d’onore, il  Dott. Peppe Dell’Acqua: Triestino, allievo e collaboratore di Franco Basaglia nella chiusura e  trasformazione  del  manicomio  San  Giovanni  di  Dio,  fino  al  2012  Responsabile  del  DSM  di  Trieste.  

Il workshop del 17  ottobre (9:00-16:30) Il gruppo che diventa strumento di cura stimolerà i partecipanti a pensare che la follia può permetterci di scoprire il vero senso della vita. Lo spazio di  formazione, dedicato ai professionisti della cura  (ma non  solo), sarà utilizzato per presentare il modello  della  Logoterapia-Analisi  Esistenziale  e  per  fare esperienza  della  

capacità curativa del gruppo; ma anche per condividere i valori guida dei diversi contesti di  provenienza,  e  confrontarsi  sugli  ambiti  e  sulle  possibilità  di  applicazione  del  modello  proposto.  Conduce la  giornata  la  Dr.ssa  Alice Maruelli Psicologa  e  Psicoterapeuta,  da  oltre  quindici  anni  impegnata  ad  approfondire  e  sperimentare  gli  effetti  della  terapia  del  Significato applicata a contesti di crisi esistenziale ed eventi traumatici.  

Di  follia parleremo anche attraverso lo spazio dei laboratori esperienziali.  Quello del 7  ottobre Respir-azioni cromatiche (prima sessione alle 11:00; seconda alle 17:00) ci solleciterà  a contattare il bambino che è in noi invitandoci a  regolare il  respiro sul  ritmo delle bolle di  sapone;  quello  del 13  ottobre La volta in  cui  sono  stato  pazzo  per … (09:00-12:00  |  14:00- 

16.00) ci spronerà a rispolverare, tra i ricordi, il nostro atto folle per ricordarci quanto bello  era stato e, forse, quanto importante è ancora rispetto a quello che siamo oggi;  quello del 20  ottobre Hai paura di impazzire? è  un  suggerimento ad accogliere la  follia  come esperienza  che ci appartiene in quanto necessaria a sconfiggere la paura di discostarsi dai modelli e dagli  stereotipi  che  la  società  ci  propone, e ad esplorare  i  nostri territori  interiori  e  quelli delle  persone  con  cui  ci  relazioniamo: senza  condizionamenti  e  con la consapevolezza  che  il  distacco da questi è un perdersi per ritrovarsi che ci aiuta a “diventare quello che siamo” (da  Le lacrime di Nietzsche di I. Yalom).

Caleidoscopio fest, i colori della mente

Caleidoscopio fest, i colori della mente 150 150 Anna

So-Stare nell’incertezza

Il tema del 2017 è l’incertezza nella quale tutti siamo ormai immersi e nella quale facciamo fatica a “stare”.  Umanità smarrita ed errante, costretta a misurarsi in contesti sempre più competitivi e performativi in cui, per poter aspirare alla massimizzazione del profitto e del risultato dobbiamo idealizzare noi stessi e le nostre possibilità.

L’evento è giunto alla sua quarta edizione,  con il patrocinio di Città di Lodi, Comune di Casalpusterlengo e ASST Lodi.

Anche quest’anno, Cooperativa Famiglia Nuova, Centro di Psicologia e Psicoterapia Noesi, Cooperativa Microcosmi e Cooperativa Il Mosaico hanno affiancato l’Ente Promotore Curiosamente nella ideazione e realizzazione delle proposte, come è ormai nostro stile, diversificate tra workshop, conferenze, mostre, spettacoli e laboratori ma anche momenti conviviali e di incontro. 

Ci hanno sostenuto anche quest’anno alcuni sponsor – Il Cittadino, Coop Comitato Soci Lodi, Fondazione Cosway, Farmacia Barbieri, Farmacia Giberti, Farmacia Del Centro – e alcune realtà partner – Museo Ettore Archinti, Enorafo, Associazione Ariele, Caffè delle Arti, Istituto Einaudi e Libreria Sommaruga.

L’inaugurazione è stata fissata per il 7 Ottobre con inizio alle 17:30 presso la Libreria Sommaruga in Corso Vittorio Emanuele e prosecuzione alle 19:00 presso l’enoteca Enorafo in Piazza della Vittoria: apriremo questa nuova avventura proponendo agli addetti ai lavori così come alle persone interessate a conoscere e sperimentarsi, uno spazio di confronto e di esplorazione di alcuni dei territori dell’incertezza.

Quello di coloro che vivono nella fragilità e nell’emarginazione e che riescono a trovare nell’immaginario una via d’uscita e di rinascita: per alcuni, strada non sempre solo simbolica per rinnovarsi malgrado tutto. Ne parleremo nell’ambito della Mostra “Incertezza: dalla fragilità alla bellezza” che sabato 7 ottobre inaugura l’evento 2017 e del laboratorio  proposti da Cooperativa Microcosmi.  L’idea di confrontarsi sul tema dell’incertezza attraverso una mostra di opere create da persone ricoverate in istituti psichiatrici risponde al desiderio di sottolineare che l’arte  è spesso figlia della fragilità e della possibilità che questa si lasci contaminare dalla bellezza.  Attraverso il laboratorio esperienziale  “Incertezza: la strada che non ti aspetti di mercoledì 11 ottobre, l’intenzione è invece quella di esplorare la nostra incertezza quotidiana, la precarietà, la perdita possibile del lavoro, la difficoltà del nostro vivere in questo lungo periodo di crisi, provando a delineare strade che ci permettano di sostare in questa realtà incerta senza abbandonare la nostra capacità progettuale.

Quello del dolore, del fallimento e della mancanza di punti fermi che possono far pensare alla vita come ad una esperienza senza significato.  Ne parleremo nell’ambito degli workshop proposti da Curiosamente martedì 10  e mercoledì 11 ottobre.  Il primo, “Esplorare i territori dell’incertezza”, indirizzato ad addetti del settore e alle persone interessate al tema,  si prefigge di indirizzare i partecipanti verso la ricerca degli strumenti utili a sviluppare la propria bussola interiore e a vivere questo tempo frammentato senza smarrirsi e come occasione di una possibile fioritura. Il secondo, “L’età dell’incertezza…le chiamano emozioni” è invece esclusivamente dedicato agli alunni delle scuole superiori e al tema del riconoscimento delle proprie emozioni come passaggio indispensabile per la costruzione di un rapporto positivo con sé stessi e di relazioni gratificanti con gli altri.

Quello di coloro che si sentono stranieri nel loro paese e vedono nel continuo “muoversi” l’unica possibile salvezza.  Al territorio della migrazione, Cooperativa Famiglia Nuova dedica il pomeriggio e la serata di giovedì 12.  I viaggAttori nell’incerto rappresentano l’umanità errante e al tempo stesso protagonista della ricerca di un luogo felice o almeno vivibile. Quello di giovedì 12 sarà uno spazio di confronto abitato da più sollecitazioni: si inizierà alle 17:00 con la presentazione del libro “Da che parte guardi il mondo” – storie di migranti tra Africa ed Europa – per affrontare poi il tema di un approccio di cura nell’ottica dell’etnopsichiatria del territorio, dell’interazione e del dialogo basato sull’esperienza di Cooperativa Terrrenuove.  Una pausa per un buffet etnico e a seguire, con inizio alle 21:00, lo spettacolo teatrale “Me ne vado” di e con Marcela Serli argentina di Tucuman, autrice giovane e brillante che al suo attivo ha già spettacoli drammaturgici ambiziosi.

Quello del dubbio come fonte di possibile esplorazione dei molteplici modi di stare nel mondo. Attraverso i due laboratori di venerdì 13 ottobre – “Incertezza: cromatico fluire” e “Sostare nell’incertezza”, il Centro di Psicologia e Psicoterapia Noesi intende portare in superficie il potenziale creativo nascosto nello stato di sospensione, per l’appunto alimentato dal dubbio e dall’incertezza, e la possibilità di viverlo con piacere.

Quello di coloro a cui è spesso stato ipotecato anche il presente e sono testimonianza attiva di come l’incertezza possa essere un motore generativo, sotto il profilo artistico così come di quello espressivo nelle sue diverse forme: l’arte grafica, il movimento, la concretezza insita nella realizzazione di oggetti.  “Che colori sei” è una mostra collettiva con cui intendiamo favorire la riflessione sul  valore terapeutico di “luoghi” come i laboratori esperienziali gestiti da Cooperativa Il Mosaico, Centro di Psicologia e Psicoterapia Noesi e Curiosamente: nuove case dove traslocare una parte di sé, metterla in gioco senza paura, creare delle condizioni di “lavoro” se pur incerte, ma fonte di benessere e soprattutto possibili. 

L’inaugurazione dell’evento, sabato 14 ottobre alle 18:00, conclude la IV Edizione 2017 di Caleidoscopio Fest, i colori della mente sul tema “So-Stare nell’incertezza” e al tempo stesso la traghetta oltre.  La mostra infatti sarà visitabile anche durante la settimana successiva al sabato 14 ottobre, prenotando la visita tramite mail a checolorisei@gmail.com.