Il gruppo di Artisti Irregolari formato da Giacomo Dotti, Augusto Monaldi e Genny Zambelli ricorderà il Sabato mattina del 30 novembre 2024 come una giornata particolare. L’occasione in cui la loro arte ha incrociato, in modo del tutto casuale, l’interesse di una persona fino a quel momento sconosciuta.
Tutto inizia una sera di ottobre, per la precisione martedì 8 ottobre, in occasione della rappresentazione teatrale Habibi di Stefania Zitto e Riccardo Meroni al Teatro alle vigne di Lodi. Giorno di inaugurazione dell’XI^ edizione lodigiana di Caleidoscopio fest, i colori della mente dal titolo Abitare la persona e, parallelamente, della mostra La salute della mente nei luoghi della città (da sinistra a destra due miniature delle tele esposte, rispettivamente di G. Dotti e G. Zambelli).
Due eventi che parlavano di comunicazione. Da un lato, la frequente difficoltà, messa in scena da Habibi, di disfarci dei nostri pregiudizi e di stare nella relazione con l’Altro attraverso una parola dialogante. Dall’altro, la potenza evocativa di una parola che dice e racconta attraverso il segno artistico quello che farebbe fatica a comunicare con la voce.
Fabrizio Spada lo avevamo incontrato a fine spettacolo, mentre si aggirava interessato nello spazio della mostra. Lo avevamo accompagnato in un giro di esplorazione del profilo dei diversi artisti e dei tratti distintivi della loro arte. Tre in particolare le opere che lo avevano colpito:
La signora sulla spiaggia, acquerello di Giacomo Dotti, per l’incisività del tratto e del colore. Dotti è stato il portavoce dell’arte outsider all’interno del gruppo Artisti Irregolari di Curiosamente.
Della sua identità di artista dice <<piuttosto invasato e non riflessivo, dipingo come intendo io … sono un fantasista, uso l’arte per liberare l’istinto>>.
ViBe, gessetto di Augusto Monaldi, per le trasparenze emergenti dal monocromatismo del grigio.
Del gessetto dice <<da vita a simboli e immagini che emergono solo a un’osservazione attenta. Il gessetto è ricco di sfumature, è tridimensionale>>.
Vetrina senza specchio, acquerello di Genny Zambelli, per la forza dello sfondo sulle figure in primo piano.
Disegnare è la forma di espressione che Zambelli preferisce usare per parlare delle sue emozioni e dei suoi pensieri. La persona, le donne in particolare, sono soggetti che la attraggono da sempre. Unitamente ai paesaggi inventanti, ai gatti e alle ballerine …
Era l’8 di ottobre e ci eravamo lasciati con il proposito di risentirci una volta smantellata la mostra e con il pensiero che aveva lasciato sul quaderno a disposizione di chi voleva condividere il suo sentire, <<magia della visione non più offuscata dal pensiero, ma generata dall’emozione>>.
Sabato 30 novembre Fabrizio e Annalisa ci hanno accolto nella loro casa, a Fara Gera d’Adda. Tutti/tutte intorno al lungo tavolo dell’ampia cucina, con tazza di caffè o tè in mano e un cabaret di fantastici pasticcini.
Non so se è stato questo o la naturalezza e il calore da vecchi amici con cui ci hanno accolto o ancora il fuoco della stufa o tutte queste cose insieme. Sta di fatto che ognuno ha raccontato la sua storia e quelle delle persone che hanno lasciato impronte indelebili sul loro cammino.
Augusto si è infiammato quando il discorso è caduto su biciclette e bikers, felice di ricevere in dono il libro France vélo scritto da Fabrizio. E io ho ancora davanti agli occhi il sorriso radioso di Genny di fronte alla precisione dell’osservazione di Fabrizio sul ruolo dello sfondo nel suo acquerello.
Fabrizio ha condiviso con noi quadri e disegni che formano la sua collezione artistica guidandoci da una stanza all’altra della sua casa. Alla fine, foto ricordo di rito!
Quando ci siamo lasciati i disegni erano ormai di proprietà di Fabrizio Spada mentre gli Artisti Irregolari hanno goduto della soddisfazione di vedere premiata economicamente e con generosità la loro creatività.
La giornata particolare è stata, per tutti noi, l’esperienza di un incontro gentile, tra persone desiderose di conoscersi.
Manterremo viva l’amicizia con Fabrizio. Ai nastri di partenza, una mostra a Fara Gera d’Adda e noi saremo pronti!
Anna Garbelli